La seconda serie della splendida berlina inglese abbina l’eccellente dinamica di guida consentita dal motore V8 con una linea ancora più slanciata e affascinante. Kidston SA ne propone un eccezionale esemplare con guida a sinistra per 200.000 euro. Molto meno del nuovo modello destinato a svalutarsi rapidamente

La Continental Flying Spur è stata una delle più belle Bentley della storia. Elegante, raffinata, piacevole da guidare grazie alla infinita riserva di potenza che soprattutto il motore V8 di 6,23 litri introdotto sulla seconda serie forniva all’opulenta e aristocratica berlina inglese, la Flying Spur rappresentava il punto d’arrivo nella carriera automobilistica di qualsiasi intenditore e appassionato.

Rispetto alla convertibile Drophead Coupé e alla berlina “convenzionale”, la Flying Spur si faceva preferire per le forme più slanciate sottolineate dal terzo finestrino laterale e dalla coda più pronunciata, che faceva somigliare le sorelle minori a semplici “fastback” e che donava alla Flying Spur un vano bagagli di grande capacità e volumetria.

Non si può che concordare con la rivista inglese Autosport, che all’epoca del lancio della Bentley S2 scriveva dell’auto “…in grado di viaggiare ad alta velocità nel silenzio e nel lusso, mentre guidatore e passeggeri godono del senso di benessere che solo le costruzioni artigianali inglesi sanno offrire. Il motore V8, con la sua brillante accelerazione, di certo contribuisce al risultato ed è chiaramente un passo avanti rispetto alla progenitrice”.

La Bentley Continental S-Type e il corrispettivo modello Rolls Royce Silver Cloud debuttarono nel 1955 collocandosi al centro delle rispettive gamme. Moderna, spaziosa, confortevole, silenziosa e potente, sebbene realizzata secondo il classico schema costruttivo del telaio separato dalla carrozzeria, rappresentava l’inizio di una nuova era per le due nobili Case inglesi.

Erede della Type R, la S-Type aveva scavato un enorme fossato rispetto alla progenitrice, nonostante i numerosi punti di contatto tra le due vetture, a cominciare dal radiatore verticale affiancato dai grandi fari circolari. Ma bastava soffermarsi sui parafanghi, quasi completamente integrati nella carrozzeria nel modello più recente, per prendere atto del salto generazionale compiuto da Bentley e Rolls Royce nel 1955. La berlina “fastback” era carrozzata da Park Ward, mentre la Drophead Coupé era opera di H.J. Mulliner, l’altro “coachbuilder” caro alle due marche di Crewe.

Quest’ultima, grazie alla carrozzeria in alluminio, al rapporto di compressione più spinto e a un rapporto al ponte più demoltiplicato, poteva offrire un comportamento dinamico più sportivo rispetto alla berlina nonostante le ragguardevoli dimensioni esterne e il peso superiore alle due tonnellate, senza sacrificare alcunché quanto a lusso e comfort, nella migliore tradizione della marca. Pelle Connolly sui sedili, tappetini di lana, plancia e inserti in legno, tavolinetti da picnic, minibar con flutes di cristallo erano la normalità per le Continental.

Al fine di abbinare le prestazioni sportive della Drophead Coupé con l’esclusività e il maggior spazio a bordo della berlina a 4 porte a Crewe si decise di realizzare una nuova variante della Continental, dotata di una specifica carrozzeria da berlina sportiva. Del progetto venne incaricato Herbert Nye della H.J. Mulliner, allora diretta da Harry Talbot Johnstone, e l’auto venne subito battezzata “sperone volante”, cioè Flying Spur. La prima Flying Spur uscì dalla fabbrica nel maggio del 1957 e le prime consegne furono effettuate a luglio, con i primi due esemplari esportati negli USA.

Nel 1959 debuttò la Series 2 della S-Type, con la principale novità del motore V8 di 6230 cc in luogo del precedente 6 cilindri in linea. Anche la Continental Flying Spur ricevette il nuovo motore, più potente del 25% rispetto al precedente e abbinato al cambio automatico, il che favorì la souplesse di marcia e la facilità di guida. Grazie alle dimensioni più compatte dell’unità motrice V8 fu possibile abbassare il profilo del cofano motore, mentre il radiatore fu reso più piatto nella parte superiore e leggermente inclinato in avanti. L’impianto frenante fu dotato di quattro dischi e dal numero di telaio BC99BY i rapporti del cambio furono allungati.

Rimase immutata la clientela di riferimento dell’auto: proprietari terrieri, capitani d’industria, ma anche personaggi dello spettacolo e star hollywoodiane, che non riuscivano a trovare alternative valide nella produzione automobilistica yankee. A testimoniare l’esclusività del modello, la Continental S2 fu prodotta in soli 122 esemplari, di cui solo 54 con guida a sinistra, come l’auto illustrata in questo servizio.

Essa fu ordinata dalla signora Charles Davis di San Marino, California, al concessionario Peter Satori di Pasadena (che tra i suoi clienti poteva annoverare anche James Mason ed Elvis Presley) e venne allestita da H.J.Mulliner tra il gennaio e il maggio del 1961, quando venne collaudata su strada prima della consegna per la spedizione via mare, con partenza da Southampton sulla Queen Mary, destinazione New York, il 14 agosto. Tra gli optional richiesti dalla cliente figuravano la radio Blaupunkt Koeln, i finestrini e i deflettori a comando elettrico, gli pneumatici Firestone con fianchi bianchi, i cristalli atermici Sundym, il condizionatore d’aria speciale per climi caldi Texas “Full refrigeration”, i sedili anteriori speciali su specifiche del cliente, i fari supplementari Marchal e il simbolo Bentley sul radiatore.

L’auto arrivò in California con la targa inglese APD 888 e il badge del Royal Automobil Club britannico, forse perché utilizzata dalla cliente direttamente in Inghilterra e in Europa durante le vacanze estive prima della spedizione sulla Queen Mary. Nelle specifiche indicate la Continental Flying Spur era stata ordinata con verniciatura Smoke Green con interni in pelle Connolly verde.
L’auto cambiò frequentemente proprietario fino al momento del restauro, avvenuto nel 2000, che l’ha portata alle condizioni attuali, con la carrozzeria verniciata in Burgundy Red abbinata alla selleria in pelle marrone castagno.

L’attuale proprietario, un anziano gentleman inglese residente in Svizzera, possiede dal 2008 la Continental Flying Spur Series 2 di questo servizio e l’ha utilizzata sia per viaggi di piacere, sia per partecipare a raduni e gare di regolarità, prevedendo una scrupolosa manutenzione che si è estesa anche al ripristino totale dell’impianto frenante, alla sostituzione del cambio, ancora in garanzia oggi, e all’adozione di un impianto di alimentazione a iniezione.

La vendita è gestita dalla Kidston SA di Ginevra, struttura specializzata in vendite a trattativa privata di vetture di prestigio e il prezzo richiesto, 200.000 euro, è assolutamente adeguato alle caratteristiche dell’auto. Che, a differenza dell’omonimo, attuale modello, non corre il rischio di svalutarsi.

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