Sfumato negli ultimi metri dell’ultima P.S. il successo di Giordano Mozzi, il tricolore sale comunque sul gradino più alto del podio grazie al successo di squadra della Scuderia Milano Autostoriche. Vittoria assoluta per Perfetti-Kessel su Alpine Renault A110 davanti a Hasler-Blondeau e a Aghem-Cumino

Dopo il trionfo 2015 di Peter Zanchi era lecito attendersi un’altra edizione del Monte-Carlo Historique all’insegna del tricolore italiano, anche per la notevole forza d’urto rappresentata dai diciotto equipaggi schierati dalla Scuderia Milano Autostoriche. La sorte non è invece stata del tutto propizia ai pretendenti italiani al successo finale, visto che – dopo aver menato le danze dalla 4a alla 13a zona cronometrata restando sempre al comando della gara del Principato – si sono visti sfuggire la vittoria a causa della nebbia, scesa fittissima nella parte finale dell’ultima Prova Speciale in programma, quella di Lantosque-Loda-Coaraze, 47,22 km che alcuni equipaggi, tra cui quello del leader provvisorio della corsa, Giordano Mozzi, hanno dovuto affrontare nell’oscurità della notte conclusiva del “Monte” Storico. Una debacle inevitabile, condizionata anche da un’infelice scelta di pneumatici, che ha fatto precipitare i portacolori della Milano Autostoriche dal primo al 92° posto assoluto in pochi chilometri, complice anche una classifica molto corta fin dalle prime battute, lasciando la vittoria a Daniele Perfetti e Ronnie Kessel, in gara con un’Alpine Renault A110 1600 S e fino a quel momento nel gruppo di testa.

La terna costituita da Perfetti, Kessel junior e la loro A110 è a modo suo anomala: il pilota è di nazionalità belga, ma è nato in Svizzera e vive a Londra; ha partecipato alla Porsche Carrera Cup in Gran Bretagna nel 2011 e ha vinto la categoria GT3 nel Campionato Britannico GT nel 2012. Il navigatore è figlio del compianto Loris Kessel, meteora in Formula 1, team principal nel Ferrari Challenge e concessionario Ferrari-Maserati in Canton Ticino. L’equipaggio, a bordo dell’Alpine Renault numero 59, non ha mai fatto segnare il miglior risultato nelle singole prove di regolarità.

La diciannovesima edizione del Rallye Monte-Carlo Historique, insolitamente caratterizzata da un percorso completamente privo di neve, ha visto al via 297 equipaggi, che sabato 30 gennaio hanno raggiunto Port Hercule, nel Principato, dopo una lunga tappa di avvicinamento dalle cinque città di partenza, Oslo, Glasgow, Bad Homburg, Reims e Barcellona, da dove si erano mossi mercoledì 27. Da Monaco le vetture hanno raggiunto Valence e da qui, dopo tre giorni e tre notti di gara, lungo le strade dei dipartimenti del Drôme e dell’Ardèche, puntato verso sud in direzione del Principato, raggiunto nel pomeriggio di martedì 2 febbraio. Poche ore di riposo e gli equipaggi “superstiti” si sono giocati la vittoria finale nella leggendaria notte del Turini, articolata su due lunghe prove di regolarità per complessivi cento chilometri circa, destinate a rivoluzionare la classifica: la già citata Lantosque-Coaraze che ha concluso la gara e la Sospel-Moulinet-Turini-La Bollene Vesubie di 52,81 km che ha fatto a modo suo selezione.

Alla partenza da Monte-Carlo per l’ultima notte meno di 200 penalità separavano i leader della classifica assoluta, Giordano Mozzi e Stefania Biacca, su Lancia Fulvia Coupé 1600 HF del 1972 dai decimi, Thierry e Christophe Cheynet, su Volkswagen Scirocco 1600 del 1975. Come dire che la graduatoria finale era tutta da stabilire dopo gli ultimi cento chilometri di Prove Speciali all’insegna della precisione, con gli equipaggi in corsa suddivisi in ulteriori tre classi in base alla media oraria scelta (lenta, intermedia, veloce).

E alla fine le sorprese non sono mancate, se si considera che solo quattro equipaggi che occupavano la “top-ten” prima dell’ultima notte hanno conquistato uno dei primi dieci posti assoluti nella classifica finale. Se grande è stata la delusione per Mozzi, non minore rammarico ha colpito Jean-Luc Hasler e Sylvain Blondeau in gara con una Ford Escort RS 2000 Mk2 di produzione tedesca (riconoscibile per il frontale aerodinamico, differente da quello piatto del modello inglese) del 1978, secondi assoluti prima e dopo la famigerata “speciale” finale, scavalcati sul filo di lana da Perfetti-Kessel.

La prova finale, da parte sua, ha detto bene a un altro equipaggio italiano, quello composto da Gianmaria Aghem e Diego Cumino, su Lancia Fulvia Coupé 1200 del 1965, in gara anch’essi per i colori della Scuderia Milano Autostoriche, che hanno portato il tricolore sul podio e garantito al proprio sodalizio il successo finale nella classifica per le scuderie, complice anche l’eccezionale risultato di squadra, con 15 equipaggi al traguardo dei 18 partiti.

Hanno motivo di festeggiare anche il vincitore del Campionato del Mondo Rally WRC3 2013 Sebastien Chardonnet, figlio dello storico importatore francese Lancia, vincitore dell’ultima Prova Speciale e 39° assoluto al volante di un’Autobianchi A112 Abarth del 1979, il monegasco Daniel Elena, abituale navigatore del nove volte Campione del Mondo Rally Sebastian Loeb, 11° assoluto al traguardo su una Volkswagen Golf GTI gruppo 2 del 1979, Peter Zanchi, 17° assoluto dopo aver vinto l’edizione 2015 dello stesso rally e quest’anno al volante di una Lancia Flavia 1800 Coupé del 1963, le tedesche Steffi Edelhoff e Birgit Binder, vincitrici della Coupe des Dames come l’anno scorso, alla guida di una Ford Escort RS 2000 Mk1 del 1973 e 62e assolute, e i francesi Odilon Varine e François Durin, 256i e terzultimi al traguardo con la minuscola ACMA Vespa 400 del 1960. Anche quest’anno il Monte-Carlo Historique ha richiamato nel sud della Francia e nel Principato alcuni nomi noti del mondo automotive, a cominciare da Carlos Tavares, CEO del Gruppo PSA, Jean Ragnotti, vincitore del Monte-Carlo nel 1981, Alain Serpaggi, l’ex-pilota di Formula 1 degli Anni Settanta Michél Leclere.

A prescindere dal risultato finale, l’intento dichiarato da tutti a fine di gara è quello di ritrovarsi a fine gennaio 2017 a disputarsi il successo per quella che sarà la ventesima edizione del rally storico più prestigioso del mondo.

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