Club & Sport

Club Italia Cup

Auto italiane di eccezionale valore storico, passione e sano spirito competitivo: tre ingredienti che hanno dato vita ancora una volta a un cocktail vincente in occasione della ventesima edizione della Club Italia Cup. Disputatasi quest’anno nel segno dello Scorpione

È andata in scena a Balocco, sul proving ground di Fiat Chrysler Automobiles, la ventesima edizione della Club Italia Cup, che ha visto la partecipazione di una trentina di equipaggi rappresentati dai soci del più importante sodalizio nazionale dedicato ai collezionisti di auto d’epoca. I colori di una splendida giornata di fine estate (anche se il calendario indicava 18 ottobre, pieno autunno, ma la temperatura era ben più mite di quanto ci si sarebbe potuto attendere!) si sono magicamente intrecciati con le leggendarie e a volte spettacolari livree delle più rappresentative automobili italiane da competizione, nonché di molte nobili rappresentanti “stradali” del made in Italy. Alludiamo al tricolore Alitalia della Fiat Abarth 131 Rally e della Lancia Stratos gruppo 4 della collezione Macaluso, al bianco-rosso Marlboro di un’altra Stratos, quella di Alessandro Carrara, al bianco-azzurro-rosso Martini Racing della Lancia Delta S4 gruppo B di Andrea Selvatico Estense, ma anche al raffinato blu Lord della Lancia Delta Integrale Club Italia di Carlo Pozzi-Patrizio Cantù, divenuto proprietario della vettura che fu di Mauro Forghieri. Un trionfo di colori, ma anche di forme: quelle inconfondibili della Lancia Aurelia B24 Cabriolet di Edoardo e Giorgio Schoen, della Fiat 8V Coupé Vignale di Armando La Marina, della Lancia Fulvia barchetta F&M Special di Federico Buratti, dell’Alfa Romeo Duetto “osso di seppia” di Carlo Tura e dell’Alfa Romeo 2000 Spider Veloce (coda tronca) di Lorenzo Sistino. Linee morbide o tese, sensuali o essenziali. L’essenza dello stile italiano, delle forme disegnate da Pininfarina, Bertone, Zagato, Giugiaro. Grande interesse ha suscitato la candida Osella PA1 Alfa Romeo del 1984 di Roberto Turriziani, fresca di un restauro rigoroso, quasi maniacale, che è stata condotta a Balocco su una bisarca a sua volta perfettamente ripristinata e riportata alle condizioni d’origine, nella stessa bianca livrea del bolide che accompagnava.
L’evento del Club Italia quest’anno è stato consacrato al mito Abarth: in esposizione a Balocco c’erano, oltre alla 695 SS Biposto e ad alcune altre rappresentanti della produzione attuale, anche due gioielli del passato, la OT1300 Periscopica e la 2000 GT Simca, a loro volta parte della collezione di Federico Buratti. Ma non solo: per la gioia degli intenditori e per chi vive il mito dei rally con intensità ha fatto sobbalzare i cuori il primo prototipo della Lancia Rally (037), ancora griffato Abarth, ancora nel suo rosso intenso. La Abarth SE037 telaio 001, rossa, con targa inglese LAB 037, è di fatto una Lancia Beta Montecarlo profondamente elaborata: propulsore a vista sotto il cofano parzialmente in plexiglas, doppi fari circolari anteriori, prese d’aria di raffreddamento del motore, tutti dettagli poi ripresi dalla vettura che vinse contro ogni pronostico il Mondiale Rally 1983. A portarla in gara, Marco Stoppa. Sempre in tema Abarth è da leggere la commemorazione di Giorgio Pianta, storico collaudatore dello “Scorpione” all’inizio della sua carriera professionale e amico del Club Italia: l’ingegner Sergio Limone – artefice della Lancia Rally (037) – ha ricordato la figura dell’illustre collega scomparso lo scorso aprile con un accorato racconto ricco di aneddoti relativi ai 24 anni di carriera ai vertici delle attività sportive del Gruppo Fiat.
Come in ogni edizione, la Club Italia Cup ha anche quest’anno proposto una sfida tra i soci gentleman driver e alcuni loro ospiti, riuniti in squadre (ognuna delle quali intitolata ai piloti che hanno fatto la storia dei rally pilotando – anche – le 131 Abarth alla vittoria nelle gare del Mondiale Rally: Markku Alen, Walter Roehrl, Bernard Darniche, Jean-Claude Andruet, Fulvia Bacchelli e Timo Salonen). Gare di regolarità e velocità-slalom sul “Misto Alfa” della pista di Balocco che hanno visto sfidarsi bolidi spinti da un’immensità di cavalli e vetture stradali d’eccezione, come Ferrari BB512i e Testarossa 1984, Alfa Romeo Giulia Sprint GTA e Giulietta SZ, Fiat Abarth 124 Rally. In attesa di conoscere il nome della squadra vincitrice, che sarà rivelato solo alla cena natalizia del Club Italia in programma nel mese di dicembre, ci si deve accontentare dei nomi degli autori dei migliori tempi: Carlo Pozzi su Lancia Delta HF Integrale Club Italia e Carlo Incerti su Alfa Romeo Giulietta SZ, rispettivamente per la regolarità e la velocità-slalom.

Post precedente

In Islanda con Land Rover Discovery Sport

Post successivo

Buone nuove

Redazione

Redazione

Il bello di ieri, il meglio di oggi, le auto di domani: AutoCapital, dal 1981 ogni mese il best-seller in edicola

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *