(foto Ferrari s.p.a.) – 

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Nasceva quarant’anni fa la Mondial 8, la 2+2 Ferrari per gli anni ’80.

Il nome “Mondial” celebra la vittoria Ferrari nel mondiale piloti F1 1979, riprendendo la tradizione della 500 Mondial degli anni ’50. La Mondial 8 (dal numero dei cilindri) viene introdotta nel 1980 in sostituzione della 308 GT4, dalla quale eredita l’insolito schema 2+2 posti a motore centrale, ma con passo allungato di 10 cm, per ricavare un po’ più di spazio per le sedute posteriori. A differenza della GT4 realizzata da Bertone, la Mondial è opera della Pininfarina, disegnata dal giovane Pierangelo Andreani. Come in tutte le 2+2 a motore centrale, il design a livello di proporzioni risente dell’innalzamento del padiglione e dell’avanzamento del posto di guida. La coda ha un disegno tipicamente Ferrari, tronca e con i classici quattro fari circolari. Molto evidente la presenza dei grossi paraurti in plastica nera, che riflettono le tendenze stilistiche del tempo e rendono la Mondial pronta per il mercato USA, senza bisogno delle vistose appendici aggiuntive che si erano viste sulle precedenti versioni americane del Cavallino. L’interno è interamente rivestito di pelle Connolly e vanta accessori all’avanguardia per l’epoca, come il computer di bordo.

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La Mondial 8 è equipaggiata con un motore tre litri disposto trasversalmente, il primo V8 Ferrari alimentato a iniezione (Bosch K-Jetronic). Proprio questa soluzione, richiesta dalle norme sulle emissioni di acuni mercati, limita la potenza a 214 cavalli, che per via del peso della vettura, non riescono a dare prestazioni di vertice, e anzi risultano inferiori alla 308 GT4, che la Mondial va a sostituire. Contrariamente alla gamma GT4, della Mondial non viene prevista una versione due litri per il mercato italiano, perché la riduzione di cilindrata accoppiata all’iniezione avrebbe depresso oltremodo le prestazioni. Né sarà presa in considerazione la soluzione due litri turbo, introdotta nel 1982 sulla 208. Una scelta coerente con il ruolo internazionale del modello, che però limiterà non poco le vendite Mondial in Italia, dove la super-IVA al 38% ne gonfia il prezzo di listino, rendendolo inavvicinabile ai più.

Mondial Quattrovalvole e Cabriolet

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Alle critiche di prestazioni non all’altezza rivolte alla Mondial 8, la Ferrari risponde nel 1983 con l’introduzione di testate a quattro valvole per cilindro, che portano la potenza a 240 cavalli sul modello Quattrovalvole, pressoché invariato esteticamente. Nel 1984 viene presentata la versione Cabriolet, dotata di una lunga capote ad azionamento manuale, che resta ad oggi l’unica cabrio 4 posti a motore centrale della storia dell’automobile. La trasformazione in cabrio slancia le linee della vettura, eliminando uno dei difetti congeniti del design Mondial, l’eccessiva altezza del padiglione rispetto alla linea di cintura della fiancata. Davvero apprezzabile risulta la vista di tre quarti posteriore a capote abbassata.

3.2 Mondial

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L’anno seguente, invece, viene operata una profonda rivisitazione del frontale, con fascioni in tinta che integrano la fanaleria, dando origine alla versione 3.2 Mondial, con cilindrata portata a 3,2 litri per 270 cavalli, disponibile anche in versione cabriolet. Un restyling particolarmente riuscito, che armonizza il design d’insieme, eliminando i vistosi paraurti neri e dando alla vettura un’immagine più moderna, caratterizzata da uno spiccato family-feeling con gli altri modelli Ferrari in gamma.

Mondial t

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L’ultimo capitolo della saga Mondial data 1989 con il modello Mondial t, motore 3,4 litri da 300 cavalli disposto longitudinalmente e cambio trasversale (da cui la sigla “t”). Esternamente non cambia (quasi) nulla, ad eccezione delle maniglie porta e delle prese d’aria sulle fiancate, mentre l’interno è completamente ridisegnato. Vengono adottati l’ABS (già presente sulle ultime 3.2), il servosterzo e le sospensioni regolabili elettronicamente. Dal 1990 il catalizzatore. A richiesta è disponibile anche una versione con frizione automatica Valeo. La “t” si rivelerà a sorpresa la più venduta delle Mondial: il boom dei prezzi seguito alla scomparsa di Enzo Ferrari nel 1988, scatenerà una corsa all’acquisto delle “rosse”, che permetterà un inaspettato colpo di coda nelle vendite anche al modello Mondial t, in particolare in versione Cabriolet, venduta in oltre mille esemplari. La produzione termina nel 1994, senza avere eredi dirette nella gamma Ferrari, anche se alcuni concetti della Mondial Cabriolet si ritroveranno sulla California del 2008, che pur avendo il motore anteriore, ne condividerà la tipologia cabrio 2+2 e il posizionamento di segmento.

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Curioso notare come la Mondial abbia rappresentato una sorta di “laboratorio esperienze” nei confronti degli altri modelli Ferrari: le quattro motorizzazioni con cui è stata equipaggiata, così come alcune inedite soluzioni tecniche, sono state introdotte prima sulle Mondial, e in seguito sui modelli sportivi a due posti. Questo faceva sì che le Mondial fossero vetture tecnicamente all’avanguardia nella produzione Ferrari, e ciò, unito alle dotazioni più ricche e all’abitacolo più rifinito, con più ampio uso di pelle, rendeva il prezzo di listino delle Mondial leggermente più alto di quello delle versioni V8 a due posti. Generalmente la Mondial non viene percepita come una Ferrari di successo, ma i 6142 esemplari venduti (quasi il doppio rispetto alla precedente GT4) testimoniano il contrario: l’apprezzamento ottenuto negli USA e in Medioriente la rende di fatto la prima “world car” (nomen omen) della storia di Maranello. Più fredda invece l’accoglienza in Italia, dove i puristi tendono a preferire i più sportivi modelli a due posti.

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Così la Mondial, specialmente nelle prime versioni, rappresenta oggi la Ferrari più accessibile sul mercato collezionistico: i prezzi partono da 25-30 mila € per una Mondial 8 per arrivare ai 50 mila € necessari per una Mondial t Cabriolet. Proprio per questo una Mondial può rivelarsi un acquisto interessante: si tratta di una Ferrari versatile grazie ai 2+2 posti; la disposizione meccanica le garantisce ottime doti di tenuta di strada, e nelle ultime versioni le prestazioni sono di tutto rispetto. Va da sé che le versioni Cabriolet, come tutte le Ferrari aperte, siano le più ricercate e spuntino quotazioni mediamente più elevate delle corrispondenti versioni coupé. Il colore che più si addice a una Mondial Cabrio è, manco a dirlo, il Rosso Corsa, mentre per le versioni chiuse sono da preferire i più sobri metallizzati, meglio se scuri. L’ultima versione “Mondial t” è globalmente la più interessante; può sembrare una Ferrari per certi versi anomala, ma proprio per questo assai godibile: il suo motore di 3405 cc, pur essendo il più potente della serie (300 CV), capace di ottime prestazioni velocistiche, si rivela sorprendentemente silenzioso nell’utilizzo, fluido nell’erogazione grazie alla generosa coppia ai bassi regimi, e persino parco nei consumi (perlomeno per gli standard abituali Ferrari); il servosterzo rende la guida morbida e le sospensioni regolabili possono alternare comfort a sportività. Una vettura, insomma, non indicata per gli smanettoni, e nemmeno per parvenu e aspiranti ferraristi (spesso attratti solo dal prezzo d’acquisto contenuto), ma che necessita di intenditori che ne apprezzino le particolarità, senza chiederle ciò che non potrà mai essere, ovvero una Ferrari dalla sportività estrema. Potrebbe invece risultare ideale per quegli appassionati che vogliano godersi una potente gran turismo d’antan, con l’impareggiabile plus del cavallino sul cofano.

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Claudio Ivaldi

Claudio Ivaldi

Giornalista, esperto di auto sportive italiane, con una predilezione per i marchi emiliani, di cui ama approfondire la storia. La passione per le belle auto gli è nata durante l'infanzia, proprio grazie ad AutoCapital.

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