Sulle strade dell’Abruzzo meno conosciuto tra Anteguerra, Barchette da museo, Cultura e Signorilità

di Laura Ciarallo

Il 7 nella numerologia è considerato il numero perfetto, una mirabile sintesi di sacro e profano, pari e dispari insieme. Che il Circuito di Avezzano sia giunto alla sua edizione numero 7 forse non è un caso. Una manifestazione nata dalla passione di Felice Graziani, (presidente del Jaguar Drivers Club federato Asi) per il mondo delle auto storiche, cresciuta negli anni in qualità e livello di organizzazione. La data fissata è sempre la stessa, nel calendario degli eventi più prestigiosi firmati Asi: l’ultimo weekend di giugno. Poco più di 200 chilometri in 3 giorni e una ventina di prove speciali con cronometro meccanico sulle strade dell’Abruzzo meno conosciuto, la Marsica, cuore della regione e polmone dell’Italia centrale con il suo Parco Nazionale.

Vincitori di questa settima edizione due giovani promesse del motorismo storico: Mattia Salvi (driver) e Jacopo Ceccatelli (navigatore) a bordo di una Fiat 1100 Sport Barchetta del 1948, entrambi aretini e amici inseparabili. A loro un orologio Eberhard modello Tazio Nuvolari. Una vittoria che spariglia per l’età dei concorrenti e che rappresenta una svolta anche generazionale in questa specialità. Secondi classificati Chiodi-Patara su MGA del 1962, terzi Gigliotti padre-figlio su Cisitalia Colombo del 1956.

Partecipare al Circuito di Avezzano non è cosa semplice. Innanzitutto è una manifestazione su invito interamente offerta dall’organizzazione che si riserva di applicare una rigida selezione sulle auto ammesse in numero massimo di 100: devono essere esclusivamente Anteguerra, Sport Barchetta e Roadster costruite fino al 1969, rigorosamente scoperte e a due posti. Nutrita la partecipazione degli equipaggi stranieri (Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda, Belgio e Giappone). Numerosi gli equipaggi dagli USA, ben cinque, con il ritorno del grande pilota Maurizio Micangeli su Lancia Aurelia B24, accompagnato dal fratello Marco su Osca MT4 del 1955 e la coppia Reynolds-Reynolds su Siata 508 S Sport del 1933. Dall’Irlanda è tornato Eddie McGuire, stregato dall’Abruzzo a bordo di una delle sue Bentley formato XL. E ancora dal Giappone Sugiura San, reduce dal buon piazzamento all’ultima edizione della 1000 Miglia, alla guida di una BNC Monza del 1928. Il prologo ha avuto come teatro le bellezze del Parco Nazionale d’Abruzzo: le Gole del Sagittario, una strada sospesa a strapiombo da Anversa degli Abruzzi verso il minuscolo lago di Frattura fino a Scanno, il paese più fotografato d’Italia, attraverso vicoli ricchi di storia, tra angoli che hanno incantato fotografi del calibro di Henry Cartier-Bresson. Nel pomeriggio l’itinerario ha toccato Pescasseroli, dove nacque il filosofo Benedetto Croce (1866-1952) e il lago di Barrea nel piccolo borgo di Civitella Alfedena con l’attraversamento quasi a sfiorare le acque.

Il venerdì mattina, in concomitanza con l’arrivo del gruppo più corposo di partecipanti, il corteo di anteguerra si è trasferito a Celano, tra le mura del Castello Piccolomini, un maniero risalente al 1400, di grande impatto visivo. Nel pomeriggio di venerdì 28 giugno, la partenza ufficiale del Circuito con lo start sulla Pista di Volo Air Marsica per il trofeo XFuel conquistato dal vincitore della passata edizione del Circuito, Fabio De Luca, navigato da Alessandro Cappella. Poi l’arrivo nel centro storico di Pescina, con la visita alla tomba dello scrittore Ignazio Silone (1900-1978) e il concerto dei “Leoncini d’Abruzzo”, un’orchestra di giovani fiati, conosciuti anche a livello internazionale. La cena di gala si è svolta all’Hotel Olimpia, partner della manifestazione. La serata è stata anche l’occasione per una raccolta fondi con i doni messi a disposizione dal Gruppo Terziario Donna dell’Aquila e Confcommercio Avezzano, il cui ricavato finanzierà alcune delle attività di “Europa donna Onlus”, fondata dall’oncologo Veronesi, e di AIPD Marsica. Sabato la partenza alle 9 dal viale antistante il Palazzo dei Principi Torlonia verso i tornanti del monte Salviano con le prove a cronometro per l’assegnazione del Trofeo Micangeli, rievocazione della storica cronoscalata, vinta Ugo Amodeo, Presidente della Commissione Manifestazioni Asi, su una Jaguar SS100 rosso fiammante. Poi la sosta a Tagliacozzo, uno dei borghi più belli d’Italia. E a seguire la galoppata nella Valle Roveto, porta dell’Abruzzo da Sud. A Roccavivi, accogliente frazione del comune di San Vincenzo Valle Roveto, il pranzo “sociale” con prodotti tipici e la rivisitazione, con tanto di attori in costume, di un matrimonio tra balli e canti tipici abruzzesi. A proporre le specialità gastronomiche del borgo i residenti stessi che hanno aperto le proprie cucine ai visitatori. Sulla via del ritorno la sosta al belvedere di Civita d’Antino, il borgo adottato dai pittori impressionisti danesi alla fine del 1800 con la visita al centro storico e al museo “Antinum e la Valle Roveto”. Scendendo dai tornanti del Monte Salviano ancora 5 prove cronometrate per l’assegnazione del trofeo Rothchild, vinto da Antonio Perfetti su Oklebo Simca del 1956.

L’ultimo e più atteso atto, il Circuito in notturna nel centro storico di Avezzano, è stato preceduto dall’esposizione delle auto in piazza Risorgimento, davanti alla Fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo. Prima della partenza del circuito, la cena curata dallo chef Alfonso Bucci del “Ristorante Roma” di Amatrice, nel parco di villa Seritti, attiguo alla prestigiosa collezione d’auto Di Lorenzo. La competizione notturna, dedicata al compianto Pietro di Lorenzo, dalla centralissima Via Garibaldi cuore della movida avezzanese, è un omaggio alla passione motoristica e culturale della famiglia Di Lorenzo. Un momento di aggregazione e partecipazione popolare con la presentazione delle auto curata da Giovanni Tesauro. Lungo tutto il percorso, poco più di un chilometro, è sfrecciato il parterre di vetture. Il Circuito di Avezzano si è avvalso anche quest’anno della collaborazione del Circolo Veneto Automoto d’Epoca, organizzatore della Leggenda di Bassano e del suo presidente Stefano Chiminelli, oltre al sostegno dell’Asi rappresentato dai suoi vertici tutti presenti alla manifestazione.

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