Tre marchi, un unico grande gruppo e la capacità di valorizzare il passato e trasferirne l’eredità sulle vetture moderne. Peugeot, Citroën e DS unite per festeggiare l’heritage del Gruppo PSA con modelli iconici come 2CV, Dyane, DS e 205 Gti

Si dice spesso che ogni Casa automobilistica viva del proprio passato, che ogni nuova vettura presentata non sarebbe com’è se non fosse stata preceduta da altre che ne hanno in qualche modo scritto il DNA. La storia di un marchio diventa quindi una base per studiare sé stessi, differenziarsi dai concorrenti e proiettarsi verso il futuro. Il Gruppo PSA ha dato una dimostrazione di quanto questo sia vero con una due giorni in terra toscana, tra il Centro di Documentazione Storica Citroën di Sinalunga e la Galerie Peugeot di San Gimignano. Due luoghi accomunati per l’amore per i due marchi storici del Gruppo, Citroën e Peugeot, a cui negli ultimi anni si è aggiunto un terzo braccio, DS, marchio nato da una costola del primo ma con forti radici nel passato visto che prende il nome da una delle vetture più iconiche della storia dell’automobile. Qui il passato non si guarda con nostalgia ma con la voglia di scoprire ciò che è stato per capire qualcosa in più del presente e del futuro. Ecco quindi perché, accanto alle tante auto storiche appartenenti al parco stampa del Gruppo PSA ma anche a molti appassionati che le hanno messe a disposizione per questa manifestazione, erano presenti anche le moderne nipotine che ne hanno raccolto l’eredità. Passare da un modello storico a uno attuale fa capire quale sia il fil rouge che lega modelli distanti decenni l’uno dall’altro. L’attuale Citroën C3, con la sua tecnologia “social”, gli Airbump sulle fiancate e quel comfort tipico delle citycar francesi, non sarebbe quella che è se non avesse avuto come antenate la 2CV e la Dyane, citycar (o meglio utilitarie come si usava dire all’epoca) che negli anni della loro uscita segnarono a loro volta una forte rottura rispetto al resto del mercato. Ovviamente la Dyane non dispone della Connected Cam per postare in modo istantaneo immagini su Facebook e tanto meno i progettisti della 2CV si preoccuparono di dotarla di protezioni in plastica sulle portiere, ma la filosofia che ha guidato la progettazione di questi modelli è identica: dare ai clienti una vettura compatta diversa da tutte le altre. La Citroën DS è invece l’illustre antenata per tutto il marchio DS e basta salire su un modello degli anni Sessanta e sulla moderna DS 5 per capire quanto ciò sia vero. L’abitacolo dell’attuale DS 5, ultra-avveniristico con una serie di comandi anche sul tetto come quelli di un cockpit di un aereo fa oggi lo stesso effetto che faceva quello di una “Pallas” appena uscita dalla concessionaria: stupore e meraviglia dati da quel lusso tipicamente francese. Il marchio DS attuale non copia la vettura del passato ma reinterpreta il design, lo stile e l’eleganza in chiave moderna. L’eredità si nota anche nella personalizzazione delle vetture: se infatti la versione cabriolet DS Chapron era realizzata su misura per i clienti che la ordinavano, oggi con DS Commande Spéciale si può creare la propria DS personale come dimostra la speciale DS 5 presentata all’ultimo Salone di Parigi allestita in base alla volontà di una cliente. Per Peugeot l’heritage significa prima di tutto sportività e sportività per Peugeot si scrive GTi. La tradizione delle piccolette cattive di Peugeot affonda le radici in anni lontani con la 402 Lègére, ma è con la 205 GTi che il fenomeno assume proporzioni di mito. Non c’è appassionato di automobili che avesse una ventina d’anni tra gli anni Ottanta e Novanta che non abbia sognato di possedere una 205 GTi, magari in rarissima elaborazione Gutmann. La Peugeot 208 GTi è la degna erede di quella vettura capace di far battere i cuori a tutti, solo un po’ più civilizzata: se infatti la 205 GTi era una vettura dal carattere difficile, che non perdonava il minimo errore, la moderna 208 GTi sa invece anche essere docile all’occorrenza sebbene sia comunque pronta a scatenare in ogni momento i suoi 208 CV. La due giorni di PSA & Friends è stata un piacevole tuffo nel passato che è anche servito a capire meglio le auto di oggi. Nessun sentimento nostalgico, perché oggi le auto sono infinitamente più sicure di quelle di un tempo, ma la bellezza senza epoca di alcune regine dei tempi che furono invoglia a riscoprire un mondo che non esiste più di cui, per fortuna, il Gruppo PSA ne tramanda i valori.

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Andrea Spitti

Andrea Spitti

Giornalista dal 2005 per il "Giornale di Brescia" e appassionato di motori fin dalla nascita. Passione che tiene viva scrivendo di auto per il mensile AutoCapital e guidando sulle strade di tutti e cinque i continenti.

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