La Citroën Visa Chrono, un’auto che pochi conoscono e pochissimi hanno guidato, ha dato il meglio di sé in pista dopo un approfondito restauro ad opera di un professionista

Aprire la porta e calarsi nell’abitacolo di un’auto da rally di 35 anni fa: può succedere, se lo sportello in questione è quella di una Citroën Visa Chrono. Proprio così, siamo saliti a bordo di una delle 400 Chrono che Citroën destinò al mercato italiano, con livrea tricolore come la nostra bandiera. In pochi conosceranno o ricorderanno la storia di questo modello di Visa nato nel 1982, prodotto in appena 1000 esemplari destinati al mercato francese, per poter rientrare nella categoria Gruppo B del Mondiale Rally. Visto il successo commerciale ottenuto, Citroën decise di produrre altri 1600 esemplari, da distribuire anche nel resto dell’Europa e personalizzati con decal del colore della bandiera nazionale. L’abitacolo della Visa Chrono sembra una riproduzione fedele di una di quelle auto da corsa: strumenti analogici circolari Jaeger, sedili ultra contenitivi blu e volante con razze forate riportano indietro nel tempo, quando per sentirsi i massimi esperti del traverso poteva bastare solo questo. La storia della Visa che abbiamo guidato e che Citroën Italia ha restaurato, è quella comune a molti esemplari simili: venne acquista per essere modificata quel poco che bastava per correre nei rally; Marcello Seri, concessionario Citroën di Siena, è stato il primo (e unico) proprietario di questa Chrono numero 102, prima di cederla a Citroën Italia, che l’ha riportata al massimo splendore. L’auto è stata messa nelle mani sapienti dell’imolese Moreno Tassinari, profondo conoscitore del prodotto Citroën e della Visa in particolare.


“Quando è arrivata da me l’auto sembrava in buono stato, ma quando ho cominciato ad analizzarla in maniera più approfondita, ho trovato molti punti da rivedere, – ci racconta Tassinari – soprattutto all’interno dei parafanghi e agli attacchi degli ammortizzatori, unici punti deboli delle macchine di una certa età”.
Una volta ripristinato lo stato originale della carrozzeria, il restauro è proseguito con una approfondita revisione a livello meccanico; Tassinari ha eseguito un tagliando completo, per proseguire con la sostituzione dell’impianto frenante (bloccato a causa del prolungato inutilizzo), degli ammortizzatori e degli pneumatici e niente altro: normali interventi di routine. “Per fortuna gli interni erano conservati in uno stato ottimale, non ho fatto altro che smontarli e pulirli. Ormai è impossibile trovarne ancora in giro”, conclude Tassinari. È finalmente arrivato il momento di guidare questa Visa vestita da corsa e per l’occasione ci tuffiamo fra i cordoli del Circuito di Vairano. Il 4 cilindri da 1.360 cc di cilindrata sale di giri ad ogni minimo movimento del piede destro, giù la frizione, dentro la prima e partiamo. Il primo giro ci serve per prendere confidenza con la Chrono e la pista; dal secondo giro possiamo osare un po’ di più e quindi cominciamo ad aumentare il ritmo; la Visa pesa 850 kg e vola nei trasferimenti di carico, col posteriore che si alleggerisce e allarga la traiettoria rendendo la guida della Citroën una vera goduria. 80 CV a 5800 giri al giorno d’oggi non sono molti e di sicuro non sono appannaggio di auto sportive, ma sulla Visa Chrono sono più che sufficienti per farla accelerare da 0 a 100 km/h in circa 10 secondi, ma soprattutto per fare divertire chi è al volante.

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