Come volevasi dimostrare. L’auto ha sempre la colpa. Qualche anno fa perché emetteva le polveri sottili, grandi nemiche dei polmoni. Oggi in quanto è responsabile dell’effetto serra, cioè del riscaldamento del pianeta terra. Di conseguenza ha subito restrizioni, ha dovuto sopportare modifiche contrarie al suo sviluppo ed è stata accusata di essere una pericolosa fonte di inquinamento. Non è così nella realtà. Lo dimostra il fatto che la quota di veleni immessi nell’atmosfera a carico dell’auto arriva sì e no al 20% del totale, ma le vere fonti velenose non vengono nemmeno prese in considerazione.
Si accusa il mezzo di trasporto e si prendono provvedimenti. L’ultimo riguarda la soglia di emissioni sempre più bassa di anidride carbonica, stabilita dalla Comunità Europea e alla quale nessuno deve sfuggire, pena la mancata omologazione. Invece, “nel mese di gennaio scorso le emissioni di CO2 derivate dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione sono aumentate di 33.162 tonnellate rispetto allo stesso mese del 2014. Questo aumento corrisponde, in termini percentuali, allo 0,4% in più. Sebbene le emissioni provenienti dall’uso di benzina siano diminuite a gennaio di 60.648 tonnellate (-3,2% rispetto a gennaio 2014), tale calo è stato più che compensato dall’aumento delle emissioni da gasolio, che sono cresciute di 93.810 tonnellate (+1,7%) rispetto allo stesso mese del 2014”. Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati del Ministero dello Sviluppo Economico.
Passiamo a un altro argomento, trattato all’interno di un’indagine realizzata dall’osservatorio LeasePlan Mobility Monitor e dall’istituto di ricerca internazionale TNS e condotta sui conducenti di auto a noleggio a lungo termine in 20 Paesi. Il 50% dei guidatori di auto a nolo dichiara che le aziende per cui lavorano si stanno concentrando sempre di più sul tema della sicurezza alla guida. E questa è una buona notizia in quanto cresce l’interesse da parte dei gestori delle flotte aziendali (fleet manager) nei confronti dei comportamenti dei loro driver, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e le corrette abitudini di guida. E ora la cattiva notizia. In Italia 7 guidatori su 10 sono al telefono mentre guidano: uno dei problemi più importanti, che emerge dalla ricerca, è proprio quello della guida distratta. L’84% dei conducenti intervistati è “multitasking” alla guida: il 76% (in maggioranza uomini) dichiara di utilizzare il telefono mentre si trova al volante. Al secondo posto ci sono quelli che bevono mentre guidano (32%), al terzo posto si posizionano i patiti degli SMS o dei social network (24%), mentre fumare quando si è al volante è l’attività principale per il 39% degli intervistati. A sorpresa, rispetto a quanto si potrebbe credere, solo il 6% delle donne dichiara di truccarsi mentre è in auto. La situazione non è rosea, ma se la demonizzazione dell’auto è un fenomeno a cui ormai siamo abituati, restiamo sempre sorpresi dal fatto che la distrazione sia responsabile della maggior parte degli incidenti stradali.

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