Trazione integrale, retrotreno sterzante, abitacolo generosamente dimensionato, vano bagagli cavernoso e versatile: la Gran Turismo bavarese punta a farsi apprezzare come alternativa a SUV e crossover di fascia superiore. Anche in termini di piacere di guida

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Ultimamente BMW reinterpreta liberamente il linguaggio dei numeri e delle sigle che identificano i suoi modelli. Ha cominciato con le sigle svincolate dalla cilindrata e ha proseguito portando i numeri iniziali pari sulle sportive (come la M4, che è succeduta alla M3 coupé) ma con qualche eccezione, confermata dalle Serie 2 Active Tourer. Conferma questa tendenza la 630d GT xDrive Msport di questo servizio, erede della Serie 5 GT per destinazione d’impiego, stile e proporzioni, che registra il passaggio dalla Serie 5 alla Serie 6 nell’ambito della ridenominazione dei modelli di fascia alta, prodromica all’arrivo della nuova Serie 8. Presentata al Salone di Francoforte dello scorso settembre, la Gran Turismo di vertice della Casa bavarese nasce su una piattaforma inedita, caratterizzata da contenuti tecnologici sempre più raffinati, tra cui la trazione integrale abbinata al retrotreno sterzante per quanto riguarda l’assetto (arricchibile anche dalle sospensioni pneumatiche), i dispositivi di guida semiautonoma (Adaptive Cruise Control con Stop&Go attivo da 30 a 210 km/h e Parking Assistant con Remote Control per teleguidare l’auto con la Display Key dall’esterno nell’ingresso in garage o negli stalli più angusti), la plancia con strumentazione digitale e navigatore touchscreen (ultima evoluzione, per il momento, del BMW Connected).

BMW_630d_GT-1024Sul piano estetico la Serie 6 GT provata si discosta poco dalla precedente Serie 5 GT ma realizza un ben riuscito cocktail tra il frontale della berlina intermedia di ultima generazione e un profondo restyling della 5 GT teso a migliorare ulteriormente l’abitabilità, il comfort e la capacità di carico, che ora raggiunge i 610 dmc a divano posteriore eretto (ben 110 dmc in più rispetto alla 5 GT) e i 1800 dmc con l’auto in configurazione 2 posti. Notevoli anche i progressi in termini di funzionalità: il portellone, ora monolitico e, ovviamente, ad apertura e chiusura elettriche, dà accesso a un vano bagagli che prevede un alloggiamento per la tendina di copertura, quando non venisse utilizzata, mentre i sedili posteriori – che sono lievemente rialzati rispetto alle poltrone anteriori per offrire una migliore visibilità verso l’esterno – possono beneficiare del movimento elettrico in passato riservato ai posti davanti. La soglia di carico è stata abbassata di 5 cm, il
che rende lo shopping da Interiors o da Maison du Monde molto più agevole… Quanto allo stile, la Serie 6 GT beneficia dei vantaggi della nuova piattaforma modulare che, tra l’altro, ha consentito una sensibile riduzione del peso (nell’ordine dei 150 kg, a beneficio della dinamica di guida e dei consumi): la 5 porte tedesca ha raggiunto i 5091 mm di lunghezza (85 mm in più della progenitrice) ma la sua altezza è scesa a quota 1538 mm per le varianti a trazione posteriore e a 1540 mm per le xDrive (comunque, 21 mm in meno), con il risultato che il profilo è più filante. Il passo è di 307 cm, misura che già di per sé garantisce misure di abitabilità soddisfacenti. Concorrono al risultato finale gli sfoghi dell’aria nella zona inferiore dei parafanghi anteriori e il disegno “pillarless” delle porte anteriori, i cui finestrini sono appunto privi di cornice esattamente come accade sulla Serie 6 GranCoupé. Anche l’aerodinamica è stata affinata sensibilmente: l’effetto combinato del fondo carenato, dall’ala mobile sul portellone, delle prese d’aria dinamiche Air Breather, Air Curtain e dei flap attivi anteriori ha permesso di scendere dal Cx di 0,29 della Serie 5 GT a 0,25, un valore eccellente in senso assoluto.

_D7A9171_ok_pLa 630d GT xDrive rappresenta il cuore – per quota di mercato – della nuova gamma 6 GT abbinando il motore diesel più accessibile (disponibile nelle configurazioni da 249 e 265 CV, il primo riservato al mercato italiano per evitare la “tagliola” del superbollo) alla trazione integrale che, su una vettura del genere destinata a svolgere il compito di “ammiraglia di famiglia” magari in alternativa o in sostituzione di SUV o crossover di fascia superiore (per esempio: BMW X5 e X6, per restare sullo stesso brand), è da ritenere un must. Completano la gamma per l’Italia, interamente concentrata su motorizzazioni 6 cilindri in linea di 3 litri di cilindrata abbinate al cambio automatico a 8 marce con modalità manuale-sequenziale, la 640i dotata del biturbobenzina da 340 CV e la 640d fornita del triturbodiesel da 320 CV, entrambe proposte esclusivamente con la trazione integrale. Quattro i livelli di allestimento: Business, Sport, Luxury e Msport, con un differenziale di prezzo di circa 10mila euro al quale corrispondono dotazioni via via più ricche e complete. Come nel caso della vettura in prova che, oltre all’equipaggiamento più ricco fornito di serie, è completata da una lista di opzionali lunga un’intera pagina, in grado di far levitare il listino dell’esemplare affidato ad AutoCapital ben oltre la soglia dei 100mila euro, partendo dagli 81.250 euro dell’allestimento di partenza. La 6 GT “apre” a 68.450 euro (630d Business, stesso prezzo per i motori da 249 e 265 CV) e raggiunge quota 87.650 euro (640d xDrive Msport): punto di partenza vicino a quello della X5 30d (68.800 euro) ma versione di punta molto più costosa (le X5 40d Experience e Luxury si
fermano a 79.850 euro).

Ma come va su strada la nuova 6 GT con il motore diesel “basico”? Di certo sorprendono le doti di agilità e scatto che non si immaginerebbero su una vettura a guida alta di questa stazza: perché portare a spasso con questa leggiadria oltre 20 quintali con il supporto di un motore 6 cilindri biturbodiesel da 249-265 CV non è proprio un fatto da dare per scontato. Sono di certo d’aiuto la prontezza del cambio automatico ZF a _D7S9762_ok_p 8 marce, con innesti impercettibili e gradevole gestione sequenziale tramite le levette al volante, che sfrutta al meglio i 620 Nm di coppia massima a 2000 giri/minuto, e il contributo alla maneggevolezza fornito dal retrotreno sterzante, che rende l’auto più agile nel misto stretto, nell’affrontare i tornanti e le svolte più anguste in città e che migliora la stabilità nei lunghi curvoni autostradali affrontati ad alta velocità. Ammirevole la motricità su fondi scivolosi: pioggia e neve non intimidiscono la 630d GT xDrive, che mantiene sempre con precisione millimetrica la traiettoria impostata, forte dell’instancabile lavoro dell’elettronica che ripartisce istantaneamente la coppia tra le quattro ruote lasciando che gli interventi dell’ESP siano un lontano ricordo (a meno di cercare il superamento dei limiti della fisica…), ottima la frenata sia a vettura scarica, sia a pieno carico, con spazi d’arresto contenuti a dispetto del peso e rassicurante resistenza all’affaticamento, bene lo sterzo, che conserva le caratteristiche delle BMW dell’ultima generazione nei suoi pregi (precisione e prontezza) e i limiti connessi a una corona del volante fin troppo spessa.

All’insegna del comfort la sublime esperienza di viaggio riservata a tutti gli occupanti: al di là della bellezza delle poltrone rivestite in pelle Nappa color avorio, molto eleganti, al di là del sound degno di una sala da concentro sprigionato dall’impianto Hi-Fi opzionale Bowers&Wilkins Diamond Surround, al di là della possibilità di apprezzare in viaggio i film prediletti (o i cartoni animati più amati dai nostri eventuali pargoli) sui grandi monitor posteriori opzionali, sulla 6 GT si apprezzano il generoso dimensionamento dei sedili, l’abbondanza di spazio tra i posti posteriori e quelli _D7S9743_ok_p anteriori, la silenziosità assoluta, la connessione con il mondo esterno consentita dall’hotspot Wi-Fi che permette di trasformare l’auto in un ufficio mobile e la luminosità dell’abitacolo, accentuata sull’esemplare in prova dal tettuccio apribile e scorrevole in cristallo.

In conclusione, a chi si rivolge la 630d GT xDrive? Premesso che si tratta di un’auto molto particolare rispetto all’offerta BMW di stampo più tradizionale, verrebbe da pensare che i clienti potenziali possano arrivare dal mondo SUV-crossover, forse un po’ inflazionato, e da chi, professionista o imprenditore di successo, cerca una vettura di categoria superiore in grado di assolvere da sola ai compiti un tempo affidati alla berlina aziendale e alla wagon (o SUV) di famiglia. Perché, complici la guida leggermente rialzata, le quattro ruote motrici e il vano bagagli di dimensioni veramente impressionanti, la nuova Gran Turismo di casa BMW ha poco da invidiare alle X5 e X6, salvo la capacità di muoversi su percorsi fuoristrada. Opzione peraltro sfruttata molto raramente dalla clientela. Al contrario, per raggiungere nei weekend la baita isolata in Engadina o il casale nel Chianti, la GT xDrive della Serie 6 si rivela perfettamente indicata. Anche quando si tratta di trasportare a destinazione tutto il necessario per il “cambio di stagione”.

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Alberto Franzoni

Alberto Franzoni

Direttore responsabile del mensile AutoCapital che accompagna dal 2002, l'anno della sua rinascita, con orgoglio e piacere. La corsa continua, con gli occhi aperti sul mondo che cambia e le radici piantate nel glorioso passato di un mensile che ha fatto la storia dell'automobilismo in Italia.

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