Recentemente restaurata, la roadster bavarese appartenuta al re del rock’n’roll è un chiaro esempio del valore che un’auto particolare guidata da una celebrità internazionale può raggiungere. La scoperta delle sue origini ha richiesto decenni: vi raccontiamo come è andata…

Chi l’avrebbe immaginato che i 100 anni di BMW potessero essere festeggiati con il ritorno in scena di Elvis Presley e della sua leggendaria 507 roadster? In realtà al Concours d’Elegance di Pebble Beach, lo scorso 21 agosto, c’era solo lei, l’elegante vettura sportiva bavarese appena riportata alle condizioni d’origine dopo un meticoloso restauro condotto magistralmente in due anni da BMW Group Classic. Ma si è trattato di un ritorno che vale doppio, specie per il pubblico nordamericano che affollava il sud della California nella settimana dopo Ferragosto: perché la storia di questa vettura si svolge tra gli Stati Uniti e la Germania.

Di origini nordamericane è infatti la leggenda del rock’n’roll, Elvis Presley, tedesca è l’auto e tedesco è anche il contesto in cui la vettura venne principalmente utilizzata dal cantante, che se ne servì soprattutto durante il suo servizio militare su territorio tedesco, principalmente nella regione di Hesse, al sud. La 507 roadster con il numero di telaio 70079, la carrozzeria bianca Feather White, la selleria bianca e nera, le ruote con gallettone, la radio Becker Mexico e il motore V8 in alluminio da 150 CV, fu consegnata al soldato Elvis Presley il 20 dicembre 1958.

Dell’auto si persero le tracce circa mezzo secolo fa, finché venne scoperta dall’attuale proprietario, Jack Castor, in condizioni disastrose, al punto tale da rendere incerto l’esito di un’opera di recupero e ricostruzione. Che il punto di partenza del restauro fosse tutt’altro che incoraggiante lo possono confermare i visitatori del BMW Museum di Monaco di Baviera, dove il relitto venne esposto nell’estate del 2014. Tuttavia il ritrovamento di un’auto così significativa generò grande entusiasmo tra gli appassionati di vetture storiche, al punto che fu doveroso verificare la storia di quell’esemplare per stabilire che fosse realmente l’auto appartenuta a Elvis Presley e quindi procedere con una stima dei lavori necessari al ripristino completo. “Un progetto eccezionalmente affascinante. Il risultato non è semplicemente motivo di grande orgoglio per noi – spiega Ulrich Knieps, numero 1 di BMW Group Classic – ma anche Jack (Jack Castor, il proprietario dell’auto) dovrebbe essere deliziato dall’esito del restauro”.

In effetti al momento del ritrovamento ci si rese conto che la carrozzeria e altre componenti della 507 erano virtualmente tutte presenti e intatte, ma mancavano il motore e il cambio; il retrotreno era di provenienza incerta, la ruggine aveva aggredito praticamente tutto il pianale, i sedili erano consumati e la strumentazione semplicemente era sparita. Perciò non fu facile decidere di procedere con un restauro così impegnativo e costoso e la scelta finale venne certamente influenzata positivamente dalla possibilità di riportare in vita un’auto appartenuta a una celebrità internazionale come “Elvis the Pelvis”. Il progetto di restauro fu battezzato “Return to Sender” (ritorno al mittente) e la soluzione venne riassunta dall’espressione “It’s now or never” (adesso o mai più) che ben sintetizza l’importanza e la difficoltà della missione.

A quest’opera così complessa hanno lavorato le maestranze di BMW Group Classic e consulenti esterni abili a unire le forze per portare a termine un restauro che oggi rappresenta un punto di riferimento per chiunque si accinga a riportare all’antico splendore una 507 roadster. Di fatto un restauro-capolavoro ha ridato vita a un’automobile-capolavoro, forse il modello più rappresentativo di tutta la storia della Casa bavarese. Basti pensare che solo 254 esemplari della 507 roadster, disegnata da Albrecht Graz Goertz, sono stati prodotti tra il 1955 e il 1959, dopo la presentazione in anteprima mondiale al Salone dell’Automobile di Francoforte del settembre 1955. In effetti la fama raggiunta a livello mondiale da questa sportiva di prestigio fu tale che Elvis Presley non fu certo l’unica celebrità ad averne acquistato e posseduto un esemplare. Come lui Alain Delon, Ursula Andress e il campione delle 2 e 4 ruote John Surtees furono affascinati dalla decapottabile bavarese ben presto divenuta uno status symbol e finirono per comprarne una.

Ma a rendere così interessante la storia dell’auto di Presley ha contribuito anche l’alone di mistero che ha aleggiato per anni, decenni, attorno alla sua sorte, al punto che per un certo periodo, più o meno mezzo secolo, si pensò che l’auto fosse sparita o andata distrutta. Dubbi riguardavano la possibilità che Presley avesse trasportato l’auto negli Stati Uniti al termine del suo servizio militare e nessuna certezza c’era riguardo ai nomi dei proprietari successivi. A risolvere il mistero hanno provveduto il lavoro di gruppo del team di BMW Group Classic e la consulenza della giornalista statunitense Jackie Jouret, articolista della rivista californiana Bimmer, che già nel 2006 stava interessandosi della storia della BMW 507 e dell’esemplare posseduto da Presley. Nel corso delle sue ricerche, la Jouret scoprì un dettaglio fondamentale, ossia che l’auto consegnata a Elvis Presley in Germania non era nuova di fabbrica, ma… di seconda mano.

Assemblando varie fonti d’informazione fu possibile ricostruire che l’auto venne utilizzata da Hans Stuck tra maggio e agosto del 1958 nel Campionato Europeo della Montagna, vincendo numerose cronoscalate in Germania, Austria e Svizzera. L’auto era bianca, targata M-JX 800 e il suo numero di telaio era 70079, cui corrispondeva la data di produzione del 13 settembre 1957. Questa 507 ebbe una vita a dir poco frenetica fin dal… rodaggio: fu l’esemplare esposto al Salone di Francoforte e successivamente utilizzato dai giornalisti per le prove su strada: nell’ottobre del 1957 Hans Stuck portò l’auto al Salone di Londra e in seguito la guidò verso l’Italia per il successivo Salone di Torino, non prima di aver fatto visita al re Baldovino del Belgio. Nell’estate del 1958, dopo i successi sportivi conseguiti da Stuck l’auto vinse il Concorso di Bellezza a Wiesbaden ed ebbe una parte nel film Hula-Hopp Conny con Cornelia Froboess e Rudolf Vogel.

La 507 “ufficiale” venne ripristinata direttamente nelle officine BMW dopo ogni gara, il motore venne aggiornato e un nuovo cambio fu montato quando l’auto venne consegnata a un concessionario di Francoforte nell’autunno del 1958. Qui entrò in scena l’allora 23enne Elvis Presley, che la vide e chiese di provarla, decidendo rapidamente per l’acquisto. Le foto dell’epoca mostrano che l’auto venne consegnata con le targhe per l’esportazione e che, in seguito, essa fu dotata di un’immatricolazione specifica per i militari USA all’estero che cambiava ogni anno. Un particolare che spiega la notevole difficoltà nell’identificare da questo momento in avanti l’auto. Gli esperti dell’archio BMW Group Classic arrivarono a essere certi della provenienza dell’auto solo quando si imbatterono nella proposta d’assicurazione del dicembre 1958, in cui era indicato il numero di telaio dell’auto, 70079, accanto al nome del proprietario, Elvis Aaron Presley.

Egli utilizzò la 507 principalmente per dirigersi dalla sua casa di Bad Nauheim alla base dell’esercito americano a Friedberg. Le sue fan lasciavano sovente messaggi d’amore scritti con il rossetto sulla carrozzeria, deturpandola e creando motivo d’imbarazzo per il giovane soldato, al punto che decise di riverniciare l’auto in rosso per risolvere il problema. Tornato in patria nel marzo del 1960, Presley vendette la 507 al commentatore radiofonico Tommy Charles tramite un concessionario Chrysler di New York per soli 4500 dollari. Charles elaborò la vettura per le competizioni, dove ottenne buoni risultati, ma l’originalità della 507 ne soffrì: un motore V8 Chevrolet fu installato al posto dell’originale, cambio e retrotreno furono cambiati e la strumentazione sostituita. Nel corso del 1963 l’auto fu venduta, due altri proprietari si succedettero finché nel 1968 l’ingegnere spaziale Jack Castor, collezionista di bicilette d’epoca e automobili del passato, che la utilizzò alcuni anni prima di ricoverarla in un garage in vista di un restauro accurato. Questo accadde a partire da due anni fa, utilizzando gran parte dei ricambi accumulati nel frattempo da Castor, per esempio per quanto riguarda il motore, e ricostruendo completamente le parti mancanti, sfruttando anche le moderne tecniche di stampa in 3D. Purtroppo Jack Castor non ha potuto ammirare il risultato finale, essendo deceduto nel dicembre del 2014, a 77 anni. Ma la sua BMW 507 e il restauro compiuto da BMW Group Classic rappresentano un punto di riferimento per tutto quanti vorranno in futuro cimentarsi in un’opera di recupero simile a questa.

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