Lo stile si ispira alla prima Disco Volante, ma l’approccio aerodinamico è estremizzato. Le carenature aerodinamiche dietro all’abitacolo prolungano la linea orizzontale del parabrezza, con una suggestione aerodinamica sorprendente. Basata sul telaio della 8C Competizione verrà prodotta in sette esemplari, a mano, firmati Touring

La Turing Superleggera compie novant’anni e li festeggia con un nuovo modello di vettura aperta, studiata per esaltare la guida con il vento tra i capelli, l’Alfa Romeo Disco Volante Spyder. Una fuoriserie a due posti, basata sull’autotelaio Alfa Romeo 8C Competizione, destinata ai collezionisti più esigenti. Sarà disponibile in soli sette esemplari, alcuni dei quali già acquistati.

“È la prima vettura aperta della storia recente di Touring Superleggera e come tale è l’espressione più pura dei dettami del futuro linguaggio del design Touring – ha detto Louis de Fabribeckers, Head of Design -. E se la versione del 1952, a cui si ispira, è stata rivoluzionaria, Disco Volante Spyder è sorprendente ed eccitante, come dev’essere una fuoriserie”. Per non compromettere minimamente il piacere di una guida “open air”, l’auto è stata concepita come se non dovesse avere il tetto. Il design si ispira, come detto, alla prima Disco Volante e all’approccio aerodinamico che la caratterizzava. Nell’attuale Spyder il concetto è estremizzato. Le carenature aerodinamiche dietro all’abitacolo non sono un componente separato ma prolungano la linea orizzontale del parabrezza, con una suggestione aerodinamica sorprendente.

Nel realizzare il modello non è stato sottovalutato il piacere della guida in condizioni meteorologiche avverse. L’icona dei 90 anni di Touring deve essere a suo agio sui tornanti assolati della Grande Corniche come sulle colline del Cotswolds sotto una pioggia battente. Perciò è stato deciso di montare un innovativo tetto gemello in carbonio che garantisce la stessa protezione di un vero coupé. Questo design conferisce ulteriori vantaggi: bellezza, leggerezza e praticità. Inoltre, Touring ha dedicato particolare cura all’insonorizzazione a tetto aperto ad alte velocità. Lo studio in fluidodinamica computazionale (CFD) ha permesso di raggiungere un elevato comfort acustico all’interno dell’abitacolo, con un livello di rumorosità limitato a 24-50dB a 180 Km/h nella zona di pilota e passeggero. Lo studio aerodinamico, sempre condotto mediante CFD, ha permesso di ottimizzare il flusso e assicurare sufficiente pressione verticale nella zona posteriore.

È noto agli addetti ai lavori che sulle vetture scoperte la rigidezza torsionale riveste un’importanza critica per handling e qualità della guida. Uno studio intensivo di analisi modale con metodo FEM è stato portato avanti in collaborazione con Alfa Romeo per permettere la realizzazione di una nuova cornice del parabrezza e di una traversa posteriore che congiunge i montanti in fibra di carbonio strutturale. L’insieme di cornice, roll-bar e tetto aumenta sostanzialmente la rigidità torsionale e permette di togliere peso dalla parte superiore della vettura, a beneficio delle prestazioni.

Il termine “Spider” è comunemente usato per definire una vettura cabriolet a due posti, ma la grafia “Spyder” non esiste nel dizionario inglese. Negli anni Sessanta i designer italiani ritenevano l’anomalia ortografica più originale e accattivante, con un tocco esotico che strizzava l’occhio alla clientela d’oltremanica. Touring ha deliberatamente scelto questo “Italian touch”, come omaggio alla tradizione dei carrozzieri italiani. Per l’Alfa Romeo Disco Volante Spyder, Touring ha scelto l’autotelaio dell’Alfa Romeo 8C Competizione Spider per l’eccezionale rigidità e leggerezza della struttura, ritenuta perfetta per ridisegnare una vettura ad alte prestazioni. Il telaio space-frame in acciaio e gli altri elementi strutturali della vettura d’origine sono stati mantenuti integri per garantire rigidità torsionale e conformità alle disposizioni di sicurezza. I longheroni, le traverse e la cella in carbonio sono rimasti invariati, così come i pannelli del vano motore, parafiamma e base del parabrezza, tergicristallo, cerniere e serrature delle portiere e del cofano. Altri elementi che non hanno subito modifiche sono i punti di fissaggio delle cinture di sicurezza, il cruscotto e la strumentazione, l’intelaiatura dei sedili, i pedali e il volante. La struttura delle porte e del montante C sono d’origine, ma modificata per sposare la nuova carrozzeria, mentre il nuovo montante A è integrato nella cornice del parabrezza. L’architettura è a motore anteriore, cambio al retrotreno e trazione posteriore. Questo schema offre una distribuzione ottimale del carico 49-51% tra avantreno e retrotreno. Le sospensioni sono a quadrilatero, con bracci in alluminio forgiato e puntone supplementare al posteriore per il controllo della convergenza. Il propulsore, compatto e leggero, è un V8 da 4,7 litri e 450 CV con 480 Nm di coppia massima. È accoppiato a un cambio sequenziale elettroattuato a 6 rapporti con comando a palette, e a un differenziale a slittamento limitato. L’insieme, completato dal sistema frenante carbo-ceramico generosamente dimensionato, permette una guida attiva, dinamica e di estrema precisione.

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Sperangelo Bandera

Sperangelo Bandera

Giornalista professionista, per 18 anni corrispondente del Corriere della Sera, oggi è Vice direttore di AutoCapital. Mosso dalla passione in tutto ciò che fa, scrive e descrive solo le automobili che guida per amore: conta forse altro nella vita?

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