L’evento bresciano, organizzato dalla Noci Motor Classic, per ricordare i coniugi bresciani scomparsi in un incidente aereo al largo dell’arcipelago Los Roques, ha attirato top driver, belle macchine e tanto pubblico

Quasi come in un anticipo di 1000 Miglia, gli assi delle auto d’epoca, con i modelli più prestigiosi, si danno appuntamento, all’inizio della primavera, al “Trofeo Foresti”. La gara, giunta alla terza edizione, ha richiamato oltre cento equipaggi arrivati da tutta Italia per una sfida al centesimo di secondo (come vuole la disciplina della Regolarità) ma soprattutto per ricordare Guido e Elda, imprenditori bresciani scomparsi nel gennaio del 2013 in un tragico incidente aereo al largo dell’arcipelago di Los Roques, in Venezuela. Due giorni in cui la nostalgia lascia spazio all’emozione. Passione e amicizia sono strumenti per rinnovare il ricordo.

A volere questa gara, infatti, sono stati i figli Pietro e Cesare, supportati da un gruppo di imprenditori locali. A occuparsi della organizzazione, invece, per la prima volta, è stata la Noci Motor Classic Asd, bella realtà cremonese che ha proposto un’edizione fortemente rinnovata nel percorso. La gara, ormai un evento consolidato, ha come base logistica il comune di Pralboino, nel bresciano, dove si sono effettuate le verifiche tecniche e sportive.

Con l’assegnazione dei numeri si è riunito, in piazza, un vero museo viaggiante, con le francesi Bugatti (a partire con il numero uno è stata la T37 di Bruno Ferrari) e tante italiane da corsa. Ribaldi ha portato in gara la OM 665 Superba. Con una vettura analoga Minoia e Moranti si aggiudicarono la vittoria nella prima 1000 Miglia. Fu, quello del marchio bresciano, l’unico successo, nella “maratona” della Freccia Rossa, di una vettura “bresciana”, e di un modello a valvole laterali. Protagoniste della “corsa più bella del mondo”, come la chiamò Enzo Ferrari, anche le Lancia Lambda. Al via due rosse fiammanti: la Torpedo VII serie del 1927 di Cavalleri e la più corsaiola Spider Casaro (del ’29) di Sisti. A rappresentare gli anni Trenta, invece, tante belle Balilla Coppa d’Oro, dal prototipo Ghia di Spagnoli a quella di Vesco. Non sono mancate agili vetture inglesi: le MG innanzitutto ma anche una rarissima Riley Brookland. Più giovane ma ugualmente affascinante la Gilco di Cibaldi, una sport barchetta tra le più importanti degli anni Cinquanta. Scorrendo l’elenco dei concorrenti si arriva ai modelli degli anni Sessanta e Settanta, apprezzati dagli appassionati. Tra le ultime a partire una stupenda Dino 246 GTS. Che il “trofeo” sia sempre un appuntamento particolare lo si vede scorrendo anche l’elenco dei conduttori. Horigome, con la sua Jaguar XK 120 del 1954, è arrivato a Pralboino dal Giappone. Al via anche tanti equipaggi svizzeri, Nessi (con la Riley Brookland), la famiglia Guggiari che si divide su due Porsche 356 ed Emmison (con la Lancia B20). Tutti arrivati a Pralboino per ricordare i coniugi Foresti.

A rendere più interessante l’aspetto agonistico la decisione di elaborare le classifiche solo con il sistema Top Car che premia i modelli più datati. Poco più di duecento chilometri e un percorso intervallato da 61 prove, anche questa una scelta non casuale perché gli organizzatori hanno voluto sottolineare che Guido Foresti avrebbe proprio quell’età, lungo strade suggestive. Il primo controllo orario a Bozzolo e il secondo a Solferino, dove era in programma un piccolo coffee break nel castello. Poi via fino a Brescia, con la pausa per il pranzo offerto nella suggestione degli spazi del Museo 1000 Miglia. Qui si è disputato il “Trofeo Camozzi”. Quindi la carovana ha ripreso il cammino verso Pralboino. Un lungo trasferimento che ha permesso di apprezzare la bellezza di quest’angolo di pianura padana tra bresciano, cremonese e mantovano. Complice anche una primavera arrivata in anticipo, calda, profumata e ricca di colori.

Volutamente il percorso ha evitato i centri maggiori. In ogni località attraversata si è ritrovato l’entusiasmo di un pubblico incuriosito e ammirato.
L’esposizione della classifica ha premiato Vesco-Guerini su Fiat 508 Coppa d’Oro, a conclusione di una gara condotta quasi sempre in testa. Hanno preceduto, su una vettura analoga, Spagnoli-Parisi e Ferrari sulla Bugatti 37, davanti a Salviato (con l’Aprilia), Cibaldi con la Gilco, la Lambda di Cavalleri, la Coppa d’Oro di Battagliola, la Giulietta Spider di Bonetti e la Osca 1500 di Aiolfi. Ma alla fine, più di ogni altra gara, hanno vinto un po’ tutti i partecipanti, semplicemente soddisfatti di aver ricordato i coniugi Foresti.

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