Statistiche scientificamente inappuntabili registrano un calo del traffico in Italia; più precisamente documentano come per il secondo anno consecutivo si stia registrando il fenomeno della diminuzione delle automobili in circolazione e del tempo trascorso dagli automobilisti al volante.

Se questo risultato fosse stato ottenuto attraverso un totale ripensamento della circolazione stradale privata, mediante la realizzazione di arterie a scorrimento rapido, semafori sincronizzati, segnaletica orizzontale adeguata, ci sarebbe stato da rallegrarsi. Ma così non è. Il tempo mediamente speso nel traffico a Milano è sceso di cinque ore nello scorso anno. Questo è il risultato della politica contraria alla circolazione privata messa in atto dalla giunta di ultrasinistra che ha governato la “capitale morale” negli ultimi cinque anni, che ha impedito con balzelli medievali la libera circolazione nella cosiddetta Cerchia dei Navigli e obbligato parte della popolazione a ricorrere a ciclomotori o biciclette per muoversi liberamente o a servirsi di mezzi pubblici per lo più inefficienti e pericolosi. Quindi è stata ridotta la libertà dei cittadini, chiedendo loro nel contempo di pagare gli stessi oneri per la proprietà di auto non sempre e non liberamente utilizzabile. In Italia, la riduzione del tempo passato dai cittadini nel traffico va messa in rapporto anche con il sempre minore potere d’acquisto della stragrande maggioranza della popolazione e quindi con la rinuncia all’utilizzo dell’automobile privata quando non addirittura della proprietà stessa del veicolo, origine di costi e spese che per molte famiglie sono diventati insostenibili. Non è un caso che delle tredici città italiane analizzate sei hanno registrato un declino nei livelli di traffico. Gli automobilisti di Roma hanno speso in media 2 ore in meno in coda rispetto al 2014, Firenze (-3 ore), Torino (-2), Brescia (-2) e Bologna (-1).

E mentre le Case automobilistiche sfornano auto sempre migliori, in grado di procedere autonomamente nel traffico senza richiedere sforzo o attenzione al conducente, e sempre più sicure, oltre a essere caratterizzate da emissioni inquinanti via via ridotte, di contro, dall’amministrazione pubblica l’automobilista italiano riceve strade inadeguate, cantieri permanenti, rotatorie inutili, norme di circolazione antiquate e poco tutelanti per le persone per bene (depenalizzazione della guida senza patente), infrastrutture inadeguate rispetto anche alla potenziale maggior diffusione delle autovetture elettriche e ibride plug-in, oltre a provvedimenti balzani come quello che vorrebbe ridurre a 30 km/h la velocità in città per limitare l’inquinamento generato dal traffico, pur in presenza di evidenze scientifiche che invece dimostrano che la circolazione di auto a velocità troppo bassa genera consumi di carburante ed emissioni inquinanti ancor più elevati.

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Alberto Franzoni

Alberto Franzoni

Direttore responsabile del mensile AutoCapital che accompagna dal 2002, l'anno della sua rinascita, con orgoglio e piacere. La corsa continua, con gli occhi aperti sul mondo che cambia e le radici piantate nel glorioso passato di un mensile che ha fatto la storia dell'automobilismo in Italia.

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