Nel cuore della terra dei motori, dall’esperienza personale di un importante collezionista, è nata un’azienda che si occupa di restauri in modo professionale, utilizzando i migliori artigiani della zona e garantendo tempistiche certe e qualità dei lavori ai massimi livelli. Abbiamo testato, in pista, alcune delle loro auto

Modena e la “Motor Valley“. Un concentrato di storia, know-how e passione per i motori che non ha eguali al mondo. Dopo decenni in cui queste risorse sono state poco valorizzate, negli ultimi anni è sopraggiunta la consapevolezza dell’importanza che questo indotto, che attira appassionati e collezionisti da tutto il mondo, ricopre per questa terra. Proprio in questo contesto si inserisce Modena Classic Works, un centro di restauro professionale di auto storiche e sportive, che si occupa della vettura in ogni suo componente. Per un collezionista, gestire in prima persona un restauro può talvolta rivelarsi un’operazione lunga e complessa, specie se non si possiede quell’esperienza diretta nel settore, che non è facile avere subito a disposizione, soprattutto per coloro che si affacciano per la prima volta in questo mondo, e che per questo rischiano di incappare in esperienze negative a livello di tempistiche, costi non preventivati e qualità del lavoro. Servendosi di Modena Classic Works, invece, il cliente affida la propria vettura in mani esperte, che se ne prenderanno cura secondo la filosofia propria del collezionista: il background dell’azienda nasce infatti da decenni di esperienza di appassionato collezionista del suo fondatore ed amministratore, Pier Angelo Masselli, che vengono oggi trasferiti in questa attività e messi a disposizione di altri collezionisti.

Il punto di forza di questa nuova struttura, rispetto ai tradizionali atelier di restauro, è quello potersi servire di un’ampia rete di artigiani e specialisti, scegliendo di volta in volta quello più esperto sullo specifico modello dell’auto oggetto del restauro, che viene seguito passo dopo passo fino ad arrivare allo step finale del collaudo su strada, eseguito personalmente dallo stesso Masselli, gentleman driver di lungo corso e buon conoscitore della meccanica. Solo superato questo test la vettura viene certificata, con tanto di rilascio di documentazione informativa e fotografica dei lavori svolti.

Modena Classic Works ha organizzato, in collaborazione con Canossa Events, una presentazione alla stampa internazionale delle proprie attività, costituita da una due giorni di full immersion nel cuore della Motor Valley, nella quale sono state abbinate ai motori le eccellenze gastronomiche del territorio. La prima giornata si è svolta nella nuova sede dell’azienda, situata nei locali di un ex-maglificio di Carpi, che ospita anche la variegata collezione di Masselli, costituita non solo da supercar, ma anche da vetture di valore commerciale più modesto, dotate però di una qualche peculiarità storica o tecnico-stilistica (a dimostrazione della passione a 360° del fondatore), e composta non solo da modelli dei marchi di zona, ma anche da un buon numero di vetture estere. Proprio queste ultime sono state le principali protagoniste, il giorno seguente, di un suggestivo test drive “vintage” all’Autodromo di Modena, per effettuare il quale Masselli le ha messe generosamente a disposizione.

Per il tragitto da Carpi all’autodromo ci viene assegnata una Mercedes 450 SLC degli anni ‘70: confortevole, paciosa, ma con un motore generoso, la vettura si muove con agilità anche negli stretti stradelli della “bassa”, mentre come è prevedibile si trova meno a suo agio in pista, dove abbiamo l’opportunità di provare anche una 560 SL degli anni ‘80: è curioso notare come, nonostante le due vetture appartengano alla stessa serie (R107) e siano esteticamente identiche, ci siano notevoli differenze tra le due: la 560 è più tecnologica e rifinita, ha un motore dall’allungo superiore, sterzo e cambio assai migliorati.

Saliamo ora sull’unica auto italiana, una Lancia Gamma Coupé, anch’essa una vettura non propriamente da pista. La linea di Pininfarina è suggestiva e gli interni confortevoli, ma l’auto è penalizzata dal sottodimensionato motore a quattro cilindri. Impressioni contrapposte arrivano dalla prova di due vetture tedesche: la Bmw “2002 ti” mostra un motore brillante, ma anche i limiti di un retrotreno un po’ ballerino, che in pista può anche risultare divertente, ma in strada lo sarebbe certamente meno; mentre esattamente opposte sono le sensazioni che si provano alla guida della VW-Porsche 914: tenuta di strada eccellente anche nei tratti più tortuosi del tracciato, ma motore dall’effetto “maggiolino”, piuttosto pigro a salire di giri. Le due auto più divertenti provate in questo test in circuito sono risultate una Ford Cortina GT, che trasmette sensazioni corsaiole d’altri tempi, e una Porsche 944, vettura spesso snobbata, che invece mostra ottime doti dinamiche grazie alla disposizione transaxle ed un motore sufficientemente brillante. Dopo tutte queste auto straniere, la bandiera dell’Emilia viene riportata in alto da una Ferrari 458 Italia, che abbiamo avuto il privilegio di guidare in pista. A parte l’ovvio abisso che la separa dalle altre auto del test, si nota come questa berlinetta abbini prestazioni da auto da corsa ad una guidabilità sorprendente, sconosciuta alle precedenti Ferrari: l’autodromo è sicuramente il suo habitat naturale, ma probabilmente la si potrebbe usare anche per andare (spazio permettendo) a fare la spesa.

Pier Angelo Masselli ha inoltre deliziato i presenti guidando due tra i suoi migliori gioielli, una Ferrari 212 Vignale ed una Lotus F1. La giornata si è infine conclusa al Museo Casa Enzo Ferrari, dove è in corso una mostra delle più importanti vetture stradali del cavallino.

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Claudio Ivaldi

Claudio Ivaldi

Giornalista, esperto di auto sportive italiane, con una predilezione per i marchi emiliani, di cui ama approfondire la storia. La passione per le belle auto gli è nata durante l'infanzia, proprio grazie ad AutoCapital.

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