Curiosa la storia di questa Ferrari: nata Bleu France, riverniciata in rosso, riportata al colore originale da un proprietario desideroso di guidare l’auto nella stessa configurazione in cui venne consegnata al primo proprietario. Un raro esempio di restauro conservativo al contrario

Negli anni Cinquanta la produzione Ferrari si distribuì equamente tra modelli Sport a 4 cilindri e granturismo V12, con le relative versioni da competizione. Grazie a un’accurata progettazione che teneva conto dell’importanza del contenimento dei pesi per garantire agilità e scatto, le 4 cilindri riuscirono quasi sempre a ben figurare in gara, specie sui tracciati misti, dove la loro maneggevolezza consentiva tempi sul giro allineati a quelli dei modelli più potenti, costretti a utilizzare solo una parte del loro potenziale velocistico su piste costellate di curve strette che richiedevano un costante impiego dei freni.

Consapevole dei vantaggi e dei limiti delle poderose 12 cilindri, Enzo Ferrari chiese quindi ad Aurelio Lampredi di progettare un propulsore 4 cilindri di 2,5 litri di cilindrata, accreditato di circa 200 CV, che debuttò in gara nel Gran Premio di Bari del 1951. A seguito delle modifiche regolamentari che aprirono il Campionato del Mondo di Formula 1 alle monoposto di Formula 2 e del ritiro dalle corse dell’Alfa Romeo, nel biennio 1952-1953 la Ferrari si ritrovò a disputare pressoché da sola le gare della massima serie iridata, cogliendo due titoli con la 500 F2 di 2,5 litri di cilindrata con Alberto Ascari. Sullo slancio di questi successi, all’inizio del 1954 la Ferrari presentò una barchetta Sport dotata del motore 4 cilindri Lampredi di 2 litri e destinata soprattutto ai clienti privati. L’auto venne battezzata 500 Mondial, denominazione che ricordava la cilindrata unitaria e i titoli mondiali vinti da Ascari.

Tra le 500 Mondial sopravvissute fino a oggi, una delle più interessanti è quella che RM Sotheby’s ha battuto all’asta a New York lo scorso 10 dicembre e che AutoCapital presenta in questo servizio. I motivi che rendono quest’auto così appetibile sono almeno due: la rarità del modello e lo stato di conservazione. L’auto è infatti ancora verniciata nel colore Bleu France originale, quello presente il giorno della consegna al primo proprietario, il pilota transalpino Yves Dupont. Tale livrea venne ricoperta attorno al 1965 da uno strato di vernice rossa, applicata quando l’auto venne esposta al Museo dell’Autodromo di Monza dopo che Ferrari ne aveva rilevato la proprietà da Dupont, probabilmente perché quest’ultimo non aveva pagato una fattura per le riparazioni resesi necessarie dopo la stagione agonistica 1955, durante la quale Dupont e il suo coequipier Birac avevano disputato la 12 Ore di Hyéres e la Liegi-Roma-Liegi.

Nel dicembre del 1975, dopo due decenni di inattività, la 500 Mondial venne finalmente venduta dalla Ferrari a un collezionista francese, Jean-François Dumontant, che la sfoggiò nei raduni del Club Ferrari France al Mas du Clos nel 1984 e nel 1993 e al Bugatti-Ferrari Meeting di Divonne-les-Bains. Si può ben dire che la 500 Mondial di questo reportage, numero di telaio 0424 MD, ha avuto una vita sociale più intensa da auto storica che non nei suoi primi anni di vita. Dumontant cedette la sua Ferrari dopo 23 anni e i proprietari che succedettero al francese iscrissero la vettura di Maranello a eventi di importanza planetaria, tra cui il Concours d’Elegance di Pebble Beach e la 1000 Miglia Storica. Nel 2007 l’auto venne acquistata dal noto collezionista Pierre Mellinger, che si affidò alla struttura italiana Quality Cars per portare a termine una sorta di restauro conservativo al contrario grazie al quale venne asportata delicatamente la vernice rossa applicata nel 1965 per far riemergere la livrea blu. Un’opera che ha richiesto tre mesi di lavoro concludendosi con l’applicazione di uno strato di vernice trasparente protettiva per preservare il Bleu France in modo duraturo. Si è quindi arrivati al risultato che si può ammirare in queste pagine e che ha permesso all’auto di essere ammirata allo Unique Special Ones Concours d’Elegance nel 2010 e al Salon Privé Concours d’Elegance nel 2013, dopo che Mellinger aveva partecipato ad altre due edizioni della 1000 Miglia Storica nel 2009 e 2011.

L’auto è stata recentemente certificata da Ferrari Classiche e il suo motore è stato da poco ampiamente restaurato, così da offrire ampie garanzie di affidabilità per gareggiare in pista o nelle manifestazioni di regolarità.

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