Il mondo automotive riparte nel nuovo anno con qualche certezza e altrettanti dubbi. Il mercato, a livello globale, europeo e italiano, ha segnato cifre positive nel 2015 con progressi per lo più a doppia cifra nelle vendite e ragionevoli prospettive di crescita anche per il futuro, pur in presenza di differenti approcci dei singoli Stati all’attivazione di incentivi per le vetture ecologiche, ibride ed elettriche in particolare, di fatto non previsti in Italia. Almeno per quanto concerne la realtà nazionale si registra però una situazione effettiva meno rosea di quella descritta dalle fredde statistiche: nel Belpaese si vendono ai privati quasi esclusivamente vetture di fascia inferiore e prezzo contenuto, sulle quali la rete dei concessionari ricava e guadagna poco. Inoltre le sempre più diffuse pratiche commerciali che rientrano sotto il termine di “autoimmatricolazioni” o “chilometri zero” continuano a deprimere la redditività delle aziende commerciali. Le vetture aziendali da parte loro, nell’attesa di provvedimenti fiscali che allineino l’Italia almeno alla media europea quanto a detraibilità e deducibilità dei costi d’acquisto ed esercizio, vengono vendute con margini a loro volta compressi da politiche commerciali molto aggressive con le quali i brand e i dealer cercano di conquistare i clienti fleet, anche attraverso strumenti finanziari più o meno sofisticati.
I marchi italiani festeggiano la chiusura del 2015 con numeri rassicuranti e soprattutto con il consolidamento di una tendenza che vede il Gruppo FCA ben oltre il 20% di quota di mercato complessiva e con tutte le sue bestseller in testa alle vendite nei rispettivi segmenti di mercato, anche in quelli dove la presenza del Lingotto è più recente, come nel caso delle SUV, dove 500 X e Renegade macinano successi sorprendenti. Il rilancio delle Fiat 500 e 500 C, della Lancia Ypsilon e della Jeep Cherokee, nonché il debutto della Fiat Tipo (che nel 2016 verrà declinata anche nelle appetibili varianti station wagon e fastback a 5 porte) e dell’Alfa Romeo Giulia lasciano ben sperare, mentre sul fronte opposto, quanto a prezzi, le Ferrari 488 GTB e Spider, nonché le nuova Lamborghini Huracàn confermano una volta di più l’egemonia del made in Italy tra le supersportive. Intanto si fa intensa l’attesa per la Maserati Levante, la prima SUV della Casa modenese attesa al debutto nella sua veste definitiva al Salone di Ginevra e pronta ad aggredire un segmento di mercato sinora dominato da Cayenne, Q7 e ML/GLE, e per la Alfieri, che arriverà però più avanti.
Chiudiamo con il Dieselgate Volkswagen: la Casa tedesca è corsa ai ripari e comunica quasi quotidianamente l’evoluzione dei controlli e le procedure con le quali le auto dei clienti verranno ripristinate, dimostrando – come abbiamo sostenuto fin dal primo momento – che l’orda mediatica è stata ben più grande dell’effettivo problema.
Ancora una volta, buon anno a tutti i lettori di AutoCapital. 

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Alberto Franzoni

Alberto Franzoni

Direttore responsabile del mensile AutoCapital che accompagna dal 2002, l'anno della sua rinascita, con orgoglio e piacere. La corsa continua, con gli occhi aperti sul mondo che cambia e le radici piantate nel glorioso passato di un mensile che ha fatto la storia dell'automobilismo in Italia.

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