Giulietta Quadrifoglio Verde

Nasce con l’obiettivo di offrire le caratteristiche doti di comfort, fruibilità, sicurezza e versatilità delle berline Alfa Romeo. Dalla 4C, punto di riferimento in Casa Alfa, la nuova Giulietta eredita l’intero gruppo motopropulsore, il 4 cilindri turbo a iniezione diretta di benzina con basamento in alluminio, accreditato di 1742 cc, 240 CV, 350 Nm di coppia, abbinato al cambio a doppia frizione a secco TCT a 6 rapporti, abilitato per la funzione Launch Control che permette di balzare da 0 a 100 km/h in 6 secondi netti. L’interfaccia auto-pilota è gestita dal dispositivo DNA, che adotta settaggi più sportivi al resto della gamma Giulietta: l’assetto è più rigido in origine, il differenziale elettronico Q2 permette di scaricare a terra tutta la coppia desiderata anche a ruote sterzate, il passo di 263 cm garantisce una naturale stabilità anche nei transitori e nei cambi di direzione più repentini, come abbiamo sperimentato sul “Misto Alfa” della pista di Balocco. Tutto questo avviene in un contesto di grande discrezione: oltre al quadrifoglio verde su fondo bianco triangolare sono le ruote da 18″ con disegno delle razze a turbina, le griglie anteriori, le maniglie delle porte e i retrovisori con trattamento in color antracite lucido che permettono di individuare la versione di punta della gamma Giulietta. All’interno la personalizzazione comprende il simbolo del quadrifoglio verde al centro della strumentazione, i sedili anteriori in pelle e Alcantara con poggiatesta integrato, la pedaliera in alluminio, i tappetini specifici e l’imperiale color nero.


Se le Giulietta di prima generazione, quelle degli Anni Cinquanta, sono oggetti da collezione e se lo stesso si può dire per le versioni più potenti della seconda generazione, le 1.8, le 2.0 TI, le 2.0 Super e le 2.0 Turbodelta, la nuova Quadrifoglio Verde può definirsi una “instant classic”. Soprattutto nella variante Launch Edition, una serie speciale prodotta in soli 999 esemplari, di cui 600 già venduti (a 38.750 euro), caratterizzata dai gusci dei retrovisori e dallo spoiler anteriore in carbon-look, dai cerchi bruniti a 5 fori, dalla verniciatura specifica grigio opaco metallizzato e da altri dettagli esclusivi.

Alfa Romeo Mito Quadrifoglio Verde

La 3 porte del Biscione ritrova il simbolo delle Alfa più sportive sulla versione da 170 CV, ora abbinata al cambio TCT a 6 marce con doppia frizione a secco, grazie al quale migliora l’efficienza complessiva del 10% circa, al punto di ottenere una velocità di punta di 219 km/h, un tempo di 7,3 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h e un consumo combinato di soli 5,4 litri ogni 100 km. La Mito più sportiva della gamma vanta anche la coppia specifica più elevata della categoria: 250 Nm (con il DNA in modalità Dynamic) a 2500 giri/min, vanta un’eccellente guidabilità e grazie alle sue dimensioni compatte è in grado di guizzare da una curva all’altra in modo fulmineo, ben ancorata a terra e ben frenata grazie all’impianto by Brembo sottolineato dalle pinze rosse che occhieggiano dietro le razze delle ruote in lega leggera da 17″. All’interno, oltre al trattamento carbon-look della plancia e al volante sportivo sagomato nella parte inferiore, spiccano i sedili Sabelt (optional) con guscio in fibra di carbonio rinforzata, più leggeri e meno ingombranti di quelli di serie (che possono essere forniti nella variante rivestita in pelle Frau). Anche la Mito sfoggia un colore specifico per la versione più sportiva: il grigio magnesio metallizzato opaco, che completa la “palette” delle tinte del model-year 2014. Ma la compatta Alfa andrebbe scelta in rosso, pastello o metallizzato scuro, nel segno della continuità con le “piccole” Quadrifoglio Verde del passato, come l’Alfasud TI terza serie, la Sprint e la 33 1.7 e la 145.

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