Trent’anni fa, il futuro dell’automobilismo era descritto da linee filanti, materiali costruttivi ultraleggeri, motorizzazioni supersoniche e tecnologia di bordo computerizzata. La coupé Quasar possedeva tutte queste caratteristiche e forse anche qualcuna in più.
Presentata al Salone di Parigi nel 1984, la due posti futuristica Peugeot traeva ispirazione dalla fantascienza e dall’iconografia cinematografica dei veicoli spaziali. Come si legge sulle riviste dell’epoca infatti: “L’abitacolo è futurista con rivestimento rosso, ma il punto di forza è l’elettronica che consente una perfetta visibilità giorno e notte dello schermo con i messaggi di pericolo e la lettura delle carte stradali delle città. Il sistema Hi-Fi integra il sistema audio con quello video e vi porta direttamente nel futuro!”.
La base meccanica, grazie alle sospensioni anteriori doppio wishbone derivati dalla Formula 1, consentì di proporre un abitacolo rasoterra sormontato dalla grande cupola di vetro dell’abitacolo. Fibra di carbonio e Kevlar furono impiegati per raggiungere un peso molto basso funzionale a spingere la coupé a velocità elevate, grazie anche al motore posteriore scoperto (il quattro cilindri 1800 cc della 205 Turbo 16 potenziato con un biturbo per raggiungere i 600 CV e 490 Nm di coppia). Per quanto riguarda la trasmissione era previsto un differenziale centrale con distribuzione della trazione integrale a triangoli sovrapposti (40% anteriore e 60% posteriore) e il controllo di trazione. Gli interni della Peugeot Quasar segnarono una rottura con il passato ancora più netta rispetto all’esterno, soprattutto per quando concerneva la strumentazione, di tipo elettronico, con un sistema di cristalli liquidi che cambiava di intensità a seconda della luminosità circostante. I messaggi di avviso venivano visualizzati su uno schermo video e il sistema di navigazione forniva mappe stradali offrendo consultazioni televideo: un moderno Google Maps sognato nel 1984. L’impianto audio era in linea con il resto delle dotazioni: il sistema Hi-Fi con equalizzatore fornito dalla giapponese Clarion, insieme con lo studio acustico dell’abitacolo, sapeva trasformare la Peugeot Quasar in una vera e propria sala da concerto su ruote, con possibilità sonore quasi infinite.


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